Molto atteso anche dalle amministrazioni locali, il decreto è pronto per il vaglio Ue
PNRRIn arrivo le misure di sostegno alle Comunità di energia rinnovabile (Cer). Il decreto del Ministero dell’ambiente, che attua una delle misure più attese (anche dalle amministrazioni locali) nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è ormai pronto per l’invio alla Commissione europea per il vaglio e disciplina le condizioni e le modalità per la concessione e l’erogazione di aiuti al funzionamento per la promozione delle Cer e delle configurazioni di autoconsumo singolo e collettivo. Ad annunciare il provvedimento è stato il ministro Gilberto Pichetto Fratin nel corso di un convegno a Bologna. A parere del responsabile del dicastero, si possono creare 15 mila Comunità energetiche a livello di comuni e ciò porterebbe una bolletta dimezzata per quasi 2 milioni di famiglie. Il decreto definisce entità e limiti degli incentivi e gli impianti ammissibili alle Comunità energetiche, a seguito della consultazione chiusa il 12 dicembre scorso. Ricordiamo che Il PNRR prevede di intervenire “accelerando lo sviluppo di Comunità energetiche e sistemi distribuiti di piccola taglia, particolarmente rilevanti in un Paese che sconta molte limitazioni nella disponibilità e utilizzo di grandi terreni ai fini energetici”.
I contenuti
Il decreto si applica fino al 31 dicembre 2024, ovvero fino alla data in cui è raggiunto un contingente di potenza finanziata pari a 300 MW, qualora tale data risulti anteriore rispetto al termine del 31 dicembre 2024. Tra le condizioni previste, il possesso dei requisiti prestazionali e di tutela ambientale necessari anche per rispettare il principio del “Do No Significant Harm” (DNSH) e particolari requisiti costruttivi. Non solo: gli aiuti al funzionamento concessi ai sensi del decreto non possono superare i 20 milioni di euro per impresa per progetto. Esclusi dalle agevolazioni gli impianti che hanno iniziato i lavori di realizzazione prima della pubblicazione del decreto. Ai fini del decreto gli interventi si intendono avviati al momento dell’assunzione della prima obbligazione che rende un investimento irreversibile: a titolo esemplificativo, quella relativa all’ordine delle attrezzature ovvero all’avvio dei lavori di costruzione. L'acquisto di terreni e le opere propedeutiche, quali l'ottenimento di permessi e lo svolgimento di studi preliminari di fattibilità, non sono invece da considerarsi come avvio dei lavori. Il periodo di diritto alla tariffa incentivante decorre dalla data di entrata in esercizio dell’impianto ed è pari a 20 anni, considerato al netto di eventuali fermate derivanti da cause di forza maggiore ovvero da fermate effettuate per la realizzazione di interventi di ammodernamento e potenziamento non incentivati. La domanda di accesso alle tariffe incentivanti è presentata entro i novanta giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti. Il GSE, entro l’ultimo giorno del terzo mese successivo dalla comunicazione, accerta la completezza della documentazione trasmessa ed attribuisce la tariffa spettante. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica saranno approvate, su proposta del GSE, le regole operative per l’accesso agli incentivi.
La Posta del Sindaco
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